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Draft Nba, Milwaukee sceglie il play
della Lottomatica Brandon Jennings
Alla società romana 500mila dollari per convincere Poeta
Delusione per Daniel Hackett che giocherà con Treviso
ROMA (26 giugno) - «With the No.10 pick in the 2009 NBA Draft, the Milwaukee Bucks select Brandon Jennings». La frase fatidica del commissioner David Stern spalanca le porte della Nba al giovane play, il primo statunitense a compiere il grande salto dalla High-School all’Europa con l’esperienza in maglia Lottomatica Roma. Jennings non ha gustato l’attimo fuggente dell’incoronazione e la soddisfazione delle telecamere che convergono precipitosamente sul prescelto a causa del suo agente Bill Duffy, che l’ha costretto a vivere la serata nella Green room per la preoccupazione di un’eventuale non chiamata.
Il play di Compton, vestito con una cravatta viola rivedibile, è stato richiamato in un secondo momento da Stern, dopo la 14° presa, e ha potuto finalmente sciogliere la tensione con larghi sorrisi, indossando il cappellino dei suoi Bucks. L’operazione fortemente voluta dall’ormai ex gm di Roma Dejan Bodiroga e dal guru Usa Sonny Vaccaro, che insieme all’agente Duffy cura gli affari di Jennings, è giunta a buon fine con la Lottomatica pronta a incassare i 500.000 dollari previsti dal buy-out per la chiamata Nba, da reinvestire per portare nella Capitale Giuseppe Poeta, e Brandon felice dell’approdo nel dorato mondo dei Pro. Certamente più che l’esperienza romana in chiaroscuro nella presa tra i primi dieci hanno inciso i ricordi del Brandon Jennings dominante sui campetti della High-School.
Gli analisti hanno definito la scelta di Milwaukee come la più grande scommessa del Draft 2009: «Sarà boom o fallimento. Non ha dimostrato molto in Europa, ma è stato uno dei migliori prospetti del Paese a Oak Hill Academy. Possiede una grande velocità e atletismo (ricorda Allen Iverson), ma il tiro e la gestione della squadra lasciano dubbi. A Milwaukee avrà modo di crescere senza una forte concorrenza e sotto la guida di un coach come Scott Skiles (suo il record Nba di 30 assist in una partita, ndr) che è stato un’ottima point-guard ».
Le altre scelte del Draft 2009. Nella serata c’erano pochi dubbi sulla prima scelta 2009 dei Los Angeles Clippers. La franchigia californiana ha chiamato quel Blake Griffin già pronosticato del titolo di miglior esordiente della prossima stagione, che dovrà imporsi in un reparto lunghi che annovera già Zach Randolph e Marcus Camby. Il nativo di Oklahoma, 20 anni nominato miglior giocatore dell'anno dei college, ha dominato sotto i vetri le ultime due stagioni con la maglia dell’università della sua città, viaggiando a una media di 22,7 punti e 14,4 rimbalzi a serata. Il talentuoso play spagnolo Ricky Rubio, dopo i molti capricci della vigilia e la diatriba legale con la Joventut Badalona per la pesante buonuscita presente nel suo contratto, è finito con la presa numero 5 ai Minnesota Timberwolves che dovranno accollarsi i 4.75 milioni del buy-out. I Golden State Warriors di Marco Belinelli, in odore di scambio a Phoenix, alla numero 7 hanno fatto un’ottima pesca con il figlio d’arte Stephen Curry, reduce da una grande stagione e che può ricoprire indifferentemente la posizione di play o di shooting guard.
L’Italia dopo tre stagioni consecutive al draft ha subito la delusione, prevedibile, del play italiano di formazione statunitense Daniel Hackett ignorato al primo e al secondo giro. Nel suo futuro c’è quindi la Benetton Treviso con cui ha già firmato un triennale. Dal campionato italiano sbarca nei Pro statunitensi l’ala svedese Jonas Jerebko protagonista della cavalcata dell’Angelico Biella, scelto al secondo giro dai Detroit Pistons.
Il Messaggero
della Lottomatica Brandon Jennings
Alla società romana 500mila dollari per convincere Poeta
Delusione per Daniel Hackett che giocherà con Treviso
ROMA (26 giugno) - «With the No.10 pick in the 2009 NBA Draft, the Milwaukee Bucks select Brandon Jennings». La frase fatidica del commissioner David Stern spalanca le porte della Nba al giovane play, il primo statunitense a compiere il grande salto dalla High-School all’Europa con l’esperienza in maglia Lottomatica Roma. Jennings non ha gustato l’attimo fuggente dell’incoronazione e la soddisfazione delle telecamere che convergono precipitosamente sul prescelto a causa del suo agente Bill Duffy, che l’ha costretto a vivere la serata nella Green room per la preoccupazione di un’eventuale non chiamata.
Il play di Compton, vestito con una cravatta viola rivedibile, è stato richiamato in un secondo momento da Stern, dopo la 14° presa, e ha potuto finalmente sciogliere la tensione con larghi sorrisi, indossando il cappellino dei suoi Bucks. L’operazione fortemente voluta dall’ormai ex gm di Roma Dejan Bodiroga e dal guru Usa Sonny Vaccaro, che insieme all’agente Duffy cura gli affari di Jennings, è giunta a buon fine con la Lottomatica pronta a incassare i 500.000 dollari previsti dal buy-out per la chiamata Nba, da reinvestire per portare nella Capitale Giuseppe Poeta, e Brandon felice dell’approdo nel dorato mondo dei Pro. Certamente più che l’esperienza romana in chiaroscuro nella presa tra i primi dieci hanno inciso i ricordi del Brandon Jennings dominante sui campetti della High-School.
Gli analisti hanno definito la scelta di Milwaukee come la più grande scommessa del Draft 2009: «Sarà boom o fallimento. Non ha dimostrato molto in Europa, ma è stato uno dei migliori prospetti del Paese a Oak Hill Academy. Possiede una grande velocità e atletismo (ricorda Allen Iverson), ma il tiro e la gestione della squadra lasciano dubbi. A Milwaukee avrà modo di crescere senza una forte concorrenza e sotto la guida di un coach come Scott Skiles (suo il record Nba di 30 assist in una partita, ndr) che è stato un’ottima point-guard ».
Le altre scelte del Draft 2009. Nella serata c’erano pochi dubbi sulla prima scelta 2009 dei Los Angeles Clippers. La franchigia californiana ha chiamato quel Blake Griffin già pronosticato del titolo di miglior esordiente della prossima stagione, che dovrà imporsi in un reparto lunghi che annovera già Zach Randolph e Marcus Camby. Il nativo di Oklahoma, 20 anni nominato miglior giocatore dell'anno dei college, ha dominato sotto i vetri le ultime due stagioni con la maglia dell’università della sua città, viaggiando a una media di 22,7 punti e 14,4 rimbalzi a serata. Il talentuoso play spagnolo Ricky Rubio, dopo i molti capricci della vigilia e la diatriba legale con la Joventut Badalona per la pesante buonuscita presente nel suo contratto, è finito con la presa numero 5 ai Minnesota Timberwolves che dovranno accollarsi i 4.75 milioni del buy-out. I Golden State Warriors di Marco Belinelli, in odore di scambio a Phoenix, alla numero 7 hanno fatto un’ottima pesca con il figlio d’arte Stephen Curry, reduce da una grande stagione e che può ricoprire indifferentemente la posizione di play o di shooting guard.
L’Italia dopo tre stagioni consecutive al draft ha subito la delusione, prevedibile, del play italiano di formazione statunitense Daniel Hackett ignorato al primo e al secondo giro. Nel suo futuro c’è quindi la Benetton Treviso con cui ha già firmato un triennale. Dal campionato italiano sbarca nei Pro statunitensi l’ala svedese Jonas Jerebko protagonista della cavalcata dell’Angelico Biella, scelto al secondo giro dai Detroit Pistons.
Il Messaggero
