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Strage di Viareggio, trentamila ai funerali

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Cristina

Cristina
Admin

Strage di Viareggio, trentamila ai funerali
Napolitano: «Si deve fare chiarezza»

Il vescovo: «Non è stata solo una fatalità»


LUCCA (7 luglio) - Prima il saluto dei parenti stretti al Palasport, poi il corteo funebre e la cerimonia colenne allo Stadio dei Pini. Viareggio e l'Italia hanno dato l'ultimo saluto alle vittime della strage ferroviaria. Malori tra il pubblico prima dell'inizio dei funerali, ai quali hanno partecipato circa 30mila persone, tra quelle che sono riuscite a entrare nello stadio e quelle che hanno seguito la funzione su un maxischermo all'esterno dello stadio.

Lutto in tutta la città, negozi chiusi. Bandiere dell'Italia e quelle del Carnevale di Viareggio, con la maschera del Burlamacco, listate a lutto o a mezz'asta esposte sui balconi. Spiagge semideserte, ombrelloni chiusi e pochissima gente sulla passeggiata del lungomare. Sulla quasi totalità delle porte di negozi, bar, esercizi commerciali è stato affisso il cartello "chiuso per lutto".

Un lungo, forte, commosso applauso della folla riunita nello stadio di Viareggio ha accolto l'ingresso delle 15 bare portate a braccio da vigili del fuoco, forze dell'ordine, soccorritori e seguite dai parenti. L'entrata dei feretri è stata preceduta da un minuto di silenzio e dalla sfilata dei sacerdoti e del vescovo di Lucca, Italo Castellani che ha celebrato la messa. I nomi di tutte le vittime sono stati pronunciati nell'ordine della sfilata delle bare. All'ingresso dello stadio c'erano bandiere dell'Italia listate a lutto e un grande striscione con su scritto: «29.06.09 con rabbia e dolore Viareggio vi porterà nel cuore».

Malori tra la folla, due in ospedale. Diciannove persone sono state colte da malore durante
i funerali e sono state trasportate nel tendone-pronto
soccorso allestito dalla Misericordia ai bordi del campo. Tra loro, due anziani che sono svenuti e sono stati trasferiti al pronto soccorso dell'ospedale per precauzione. Gli altri 17 sono stati visitati dal medico che ha riscontrato loro sintomi da colpo di calore e crisi di panico.

L'omelia. Il fuoco che ha distrutto tutto nella tragica notte della strage di Viareggio è sembrato «il visibile di un non-senso, di un negativo assoluto che tutto fagocita e tutto distrugge, alimentato certamente non solo dal caso e dalla fatalità» ha detto l'arcivescovo di Lucca, monsignor Italo Castellani. E se la storia dell'uomo «ha conosciuto e continua a conoscere, violenze, ingiustizie, tragedie umane e disastri ecologici», secondo il vescovo «c'è da interrogarsi sul modo di vivere, per certi aspetti violenti o ad ogni modo che mettono a rischio la vita stessa, a cui concorriamo tutti, con i nostri stili di vita personali e collettivi». Quasi lanciando un appello, monsignor Castellani ha sottolineato come «è da tempo venuto il momento che il nostro territorio, la nostra Terra, con il contributo e la responsabilità di tutti, nessuno escluso, diventi come Dio l'ha voluta, "Madre sicura", terra sicura, proprio convertendo gli stili di vita personali e collettivi».

Il messaggio del Papa. Prima dell'inizio dei funerali sono stati letti i messaggi di cordoglio e vicinanza inviati da Papa Benedetto XVI e dal presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Angelo Bagnasco. «Benedetto XVI - si legge in una parte del messaggio- esprime profonda partecipazione e dolore per il lutto che colpisce l'intera città, e assicura una fervida preghiera di suffragio per le vittime, e invoca dal Signore fervida guarigione per i feriti». In un passaggio del suo messaggio, il cardinale Bagnasco, ricorda le parole pronunciate domenica scorsa all'Angelus da Papa Ratzinger e nell'esprimere «affettuosa e partecipata vicinanza alle vittime», ricorda, come detto dal Papa, che «simili incidenti non abbiano a ripetersi» e che «la sicurezza sul lavoro sia garantita a tutti».

Due striscioni hanno ricordato i bambini morti nella strage: "Ciao Luca ti ricorderemo come il bambino dai capelli rossi" e "Con Lorenzo e Iman se ne va un pezzetto del nostro cuore". Il sindaco Luca Lunardini ha intanto parlato di una «città che si stringe attorno ai propri morti».

Il capo dello Stato, Schifani, Fini, i ministri. Il capo dello Stato, una volta entrato nello stadio, accompagnato dal presidente del Senato Renato Schifani, da quello della Camera Gianfranco Fini e dai ministri presenti alla cerimonia, ha reso omaggio ai feretri e ha salutato i familiari delle vittime.

Napolitano: si deve fare chiarezza. «Si deve fare chiarezza prima ancora di verificare se ci sono delle responsabilità» aveva detto in precedenza Napolitano lasciando l'ospedale della Versilia dove ha incontrato i feriti del tragico incidente alla stazione e un gruppo di magrebini ai quali ha manifestato cordoglio e solidarietà per la perdita inflitta alla loro comunità, che nell'incidente del 29 giugno ha registrato sette morti. «Bisogna fare chiarezza - ha ribadito - su quello che è accaduto per poter trarre delle conclusioni anche per quello che riguarda nuove norme di sicurezza».

Giochi sulle bare dei bimbi, i fiori di Napolitano. Dopo i funerali, i feretri sono stati portati nella chiesetta del cimitero di Viareggio: le piccole bare bianche dei fratelli Luca e Lorenzo Piagentini ai lati di quella della madre Stefania. Di fianco, su due file, i feretri delle altre vittime. La piccola cappella si è trasformata in una sorta di camera ardente dove i cittadini si sono recati per dare l'ultimo saluto alle persone decedute nella strage del 29 giugno. Sulle bare di Luca, 5 anni, e Lorenzo, 2, qualcuno ha appoggiato un bambolotto bianco, un robot e un gioco. Tra i fiori deposti, quelli del presidente della Repubblica, del presidente del Consiglio e delle altre istituzioni. Le tumulazioni avverranno nei prossimi giorni.

Il saluto dell'Imam. «Nel nome del Dio unico». Così Wahid El Fihri, presidente della federazione islamica toscana, ha iniziato il suo breve saluto al termine della cerimonia funebre per dare «un abbraccio di solidarietà e di fratellanza». Un abbraccio che, ha proseguito l'imam, «avevamo iniziato a L'Aquila», e che ora prosegue con Viareggio, «ma due ferite come queste sono troppe», ha aggiunto. «Eppure noi dobbiamo continuare a coltivare la speranza», ha concluso El Fihri, che poi si è rivolto ai vigili del fuoco, alla polizia, a tutti i volontari della protezione civile, «che abbiamo visto lavorare anche a Viareggio: consideratemi uno di voi. Che la pace sia con tutti».

Il tenore Andrea Bocelli, in conclusione del rito funebre ha interpretato due brani: il 'Panis angelicus' di Frank e 'Ave verum corpus' di Mozart. Bocelli era accompagnato dal Coro della polifonica di Viareggio. Un lungo applauso al termine dell'interpretazione.

Il Messaggero

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